Durante la prima ondata di COVID-19 nell’aprile 2020 l’amministrazione della città di Amsterdam annunciò che la città si sarebbe ripresa dalla crisi accogliendo la teoria dell'"economia della ciambella."
Secondo la teoria elaborata nel 2017 dall'economista inglese Kate Raworth, il pensiero economico del XX secolo non è in grado di affrontare la realtà del XXI secolo di un pianeta che barcolla sull'orlo del collasso climatico.
Anziché equiparare un PIL in crescita con una società di successo, l’obiettivo dovrebbe essere quello di adattare tutta la vita umana in quello che viene definito il "punto debole" tra il "fondamento sociale", dove ognuno ha ciò di cui ha bisogno per vivere una vita dignitosa, e il "soffitto ambientale”. In generale, le persone nei paesi ricchi vivono al di sopra del tetto ambientale, mentre quelle nei paesi più poveri spesso cadono al di sotto del fondamento sociale. Lo spazio in mezzo è la “ciambella”.
La città di intende portare l’intera popolazione (oltre 800.000 abitanti) all'interno della ciambella, garantendo una buona qualità della vita e la sostenibilità dell’equilibrio del pianeta.
E’ stata creata un’organizzazione, il Doughnut Economics Action Lab (DEAL), ovvero un laboratorio dell’economia della ciambella, grazie a cui si stanno introducendo importanti progetti infrastrutturali, piani di occupazione, mentre circa 400 persone e organizzazioni locali hanno creato una rete chiamata Amsterdam Doughnut Coalition, la Coalizione della ciambella di Amsterdam, per sviluppare i programmi a livello locale.
L’idea del DEAL ha scatenato decine di progetti da parte di altre città per creare una comunità a misura d’uomo e di pianeta: Copenaghen, Bruxelles, Dunedin in Nuova Zelanda, Nanaimo nella Columbia Britannica, Portland negli USA.
by Sara Sacco / Content Manager
Fondamento sociale, soffitto ambientale e la ciambella
Per città a misura d’uomo e di pianeta
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